Oggi è il mio onomastico.
Non che questo cambi nulla: stamattina mi son svegliata svogliata, col cervello annebbiato, piena di pensieri bui e con zero voglia di alzarmi dal letto.
Come tutte le mattine ho preso il cellulare in mano e ho iniziato a scorrere i messaggi ricevuti. Mamma mi faceva gli auguri, e altri due messaggi di auguri da parte di persone care. Mi son sentita un pochino meglio, lo ammetto.
Colazione lunga, suonano al citofono, è il fioraio. Un mazzo di fiori per me, tutto colorato, rose e tulipani! Mamma e babbo. Ora sì che la giornata si è ribaltata, il cuoricino batte: sono riusciti a mandarmi i fiori nonostante la distanza e nonostante questo mondo in pausa.
A pranzo arrivano altri messaggi di amici, auguri dolci, poi una chiamata di un amico di famiglia che dice “sai, potevo benissimo mandarti un messaggio, è più veloce e si spreca meno energia, ma in questo modo ho sentito la tua voce – che è proprio la tua, come la ricordo- e riporterò a babbo che stai bene, mi sei sembrata squillante”. (Forse perchè non mi ha chiamato stamattina….)
La riflessione è questa: le persone aiutano, le parole aiutano, la presenza è una cosa potentissima e fortissima.
Dobbiamo essere presenti. Sforziamoci per rendere la giornata di qualcuno che amiamo, migliore.
Cat